Le api non riconoscono certo i confini dell’azienda di chi le ospita e accudisce in cambio del loro miele e della loro cera, volano in un territorio ben più vasto alla ricerca dei fiori da bottinare, potendo arrivare fino a oltre 3 km dalle loro arnie. Così produrre miele biologico significa essere apicultori virtuosi e amanti dell’ambiente. Ma significa anche essere circondati da un territorio sano e da vicini altrettanto rispettosi della natura.
È davvero così? O dovrebbe essere così?
Da questo incontro durante il Sol&Agrifood nell’ambito del progetto BIOLS.EU sostenuto dalla Comunità Europea, non solo dovrebbero giungere le risposte a queste domande, ma pure proposte e soluzioni perché l’apicultura biologica sia sul serio il centro e il testimone di un territorio dove l’intera agricoltura è condotta con attenzione agli equilibri dell’ambiente. Soprattutto testimone, perché le api sono uno strumento prezioso per il monitoraggio della salute ambientale che potrebbe addirittura diventare un serio aiuto a chi effettua i controlli previsti dalla legge.
Moderatore:
- Guido Stecchi, presidente dell’Accademia delle 5T
Relatori:
- Nicoletta Maffini • CONAPI “Il miele biologico, espressione della biodiversità e potenzialità di mercato”.
- Stefano Aprili e Davide Troncon • CSQA certificazioni “Certificare biologico e biodiversità del miele, opportunità e criticità”.
- Serenella S. Mortani • Associazione Città del Miele “Miele e territori, un rapporto sempre più vitale”.
- Valeria Malagnini e Paolo Fontana • Fondazione Mach “Miele biologico e amico della biodiversità: opportunità per i consumatori e per i produttori”.
- Colomba Mongiello • Osservatorio Agromafie “Frodi nel miele: come viene contraffatto il terzo prodotto più adulterato al mondo. Una soluzione dal biologico?”
- Paolo Vangelista • Ambasciatori dei Mieli “L’insostenibile bellezza del bio”: fattori produttivi e realtà del mercato italiano.
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