C’è differenza tra un suolo coltivato in maniera biologica e un terreno trattato in modo convenzionale? Da anni gli enti di ricerca esaminano i suoli agricoli, la loro capacità di incamerare carbonio, la loro biodiversità. Si tratta di elementi che sono essenziali alla qualità delle coltivazioni e quindi dei cibi che arrivano sulla nostra tavola, che determinano la fertilità di un campo e che nello stesso tempo forniscono una grande quantità di servizi ecosistemici: assorbimento delle piogge, tenuta dei versanti, diminuzione dei gas serra in atmosfera – solo per citarne alcuni.
Al SANA di Bologna, la campagna di sensibilizzazione BiolsEU e “La Compagnia del Suolo” dialogano con il mondo delle istituzioni scientifiche che da anni indaga sulla qualità e sui risultati del biologico.
WORKSHOP – ore 15
Intervengono:
Maria Grazia Mammuccini, presidente FederBio
“Primo comandamento del bio: curare il suolo per curare il Pianeta e la salute”
Gabriele Campanelli, CREA
“Sostanza organica e fertilità del suolo. I risultati delle analisi condotte sui campi
sperimentali”
Luigi Morra, CREA
“Criteri di gestione della fertilizzazione organica del suolo per un bilancio positivo della
sostanza organica e un’adeguata nutrizione delle colture”
Lorenzo Ciccarese, Ispra
“Agricoltura e crisi climatica, da causa a soluzione”
Paolo Bàrberi, Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa
“L’agroecologia: paradigma emergente per mantenere la fertilità del suolo”
Arianna Bozzolo, Rodale Institute
“La salute del suolo è il risultato di pratiche agricole che sembrano antiche ma sono
innovative”
Modera:
Antonio Cianciullo, giornalista
TAVOLA ROTONDA – ore 16:30
Damiano Di Simine, Legambiente
Franco Ferroni, WWF Italia
Federica Luoni, Lipu
Francesco Sottile, Slow Food
Carlo Triarico, FederBio/ Associazione per l’Agricoltura biodinamica