“Environmental Health Perspectives”, la rivista scientifica del National Institute of Environmental Health Sciences statunitense, ha pubblicato una ricerca che gli autori hanno significativamente intitolato “Un comune insetticida provoca significativi deficit neurologici nei bambini”. Il team ha tenuto sotto controllo 648 donne incinte, verificando poi lo sviluppo neurologico dei bambini a 12, 24 e 36 mesi.
I risultati dello studio?
Le esposizioni al clorpirifos (uno degli insettici più usati al mondo) hanno causato nel gruppo di neonati ritardi significativi nello sviluppo delle abilità mentali e motorie, con impatti negativi sullo sviluppo neurologico aumentati nel tempo. All’età di tre anni i bambini più esposti avevano maggiori probabilità di mostrare ADHD (disturbo di iperattività e deficit dell’attenzione) e PDD (Disturbo generalizzato dello sviluppo), una condizione dello spettro autistico.
In considerazione della mole di studi accumulata, il rinnovo dell’autorizzazione è stato finalmente negato dalle autorità sanitarie.
Dal 31 gennaio 2020 non si può più usare (anche se, curiosamente, sono stati concessi altri tre mesi di tolleranza per consentire ai commercianti di fitofarmaci e agli agricoltori convenzionali di terminare le scorte)…
Nell’agricoltura biologica non si è mai usato clorpirifos né si usano altri insetticidi o anticrittogamici chimici di sintesi!
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